venerdì 29 febbraio 2008

Grillo, Travaglio ed il nuovo Qualunquismo ad Anno Zero

Eh si.
Il qualunquismo forcaiolo di Travaglio, Grillo e Dipietro ha trionfato ad Anno Zero....

Il tema?

Inibire ai condannati o condannandi l'accesso al Parlamento.

Il desiderio di scrivere queste due righe parte dal forte senso di disagio che ho provato quando Travaglio, nel Suo minestrone gustizialista, ha equiparato la Rosa nel Pugno all'UDC; mettendo quindi sullo stesso piano Sergio d'Elia con Cosimo Mele.

No Grillo. No Travaglio. Non ci sto.

Chi ha sbagliato credendo nella lotta armata, pagando il suo debito con la giustizia e dimostrando attraverso l'impegno successivo la comprensione degli errori (dobbiamo ringraziare d'Elia e la coggiutaggine della sua creatura "Nessuno Tocchi Caino" se oggi all'ONU esiste una moratoria internazionale sulla pena di morte), non può essere equiparato a chi è stato condannato per tangenti e pippa coca con fanciulle facili negli alberghi romani.

E non perché, come chi avrà letto altri miei post in questo blog, pensi che pippare coca in buona compagnia, sia azione demoniaca da stigmatizzare senza riserve (anzi), ma perché è intollerabile che chi con scioltezza alla Oscar Wilde, adotta stili di vita moderni e si permette alcune libertà etiche, ammorbi il mondo con retoriche premoderne, bigotte, conservatrici e liberticide quando si ritrova ad operare nel suo ruolo istituzionale.

Il cancro del Cattolicesimo che si fa "politico" e "temporale", ahimé, è proprio questo.

L'accettazione, senza pudore, del deresponsabilizzante compromesso tra predica e razzolamento.

"Siamo peccatori", dicono spesso i cattolici.

"Perseguiamo sempre con grande impegno gli alti valori che predichiamo. Però, purtroppo, solo il Buon Dio è perfetto. Noi, quando siamo in politica, diventiamo mafiosi, ladri, ipocriti ed opportunisti". (quando non pedofili, se militari in tonaca nell'esercito della CCAR - Chiesa Cattolica Apostolica Romana).

Ed aggiungerei....

"Non abbiamo colpa"..... "la nostra missione è impedire la naturale evoluzione laica e civile di una società (vedi l'ostracismo al Divorzio Breve o alla RU 486), salvo approfittare delle posizioni dominanti acquisite, chinando il capo ai "ladri nel tempio", per bypassare quanto imponiamo agli altri con strumenti economici e di classe" (vedi la buffonata dell'annullamento del matrimonio alla Sacra Rota...a cui può accedere Casini con straordinaria agilità, ma sicuramente nessuno della Piccola Borghesia).

Ed io, secondo Grillo e Travaglio, dovrei fidarmi, per poter votare un mio rappresentante in Parlamento e nelle Istituzioni, dei giudizi espressi dalla nostra magistratura?

Una magistratura capace di condannare Luigi Tosti (il magistrato che ha cercato di far rimuovere i crocifissi dai tribunali ed altri luoghi pubblici... vedi articolo su http://nochiesa.blogspot.com/)?

Se condividessi al 100% i valori espressi dalle norme che regolano il mio paese e potessi contare sulla loro genuina, disinteressata e laica applicazione, forse potrei anche abdicare al mio giudizio personale ed affidarmi a quello dei magistrati.

Essendo queste premesse utopistiche, preferisco il "Fai da Te", e sentirmi libera di votare qualcuno condannato magari per aver partecipato ad una manifestazione o per azioni di disobbedienza civile, piuttosto che regalare a uno dei poteri forti del mio paese, un mio diritto imprescindibile.

Pensaci Travaglio.

E pensa anche a una cosa che è ormai banale ripetere.

Questi mostri di cui, con l'arroganza di ogni Grillo Parlante canti le malefatte, sono espressione di quella società e di quelle piazze che spesso assistono alle tue trasmissioni.

Masse eterodirette capaci di indignarsi, con i tuoi dettagliatissimi report, un momento prima e, con il cappello in mano e il capo chino, di chiedere una raccomandazione/cortesia al potente di turno un momento dopo.

E' un paese infantile il nostro, caro Marco.

E non può una norma liberticida (come nessuna proibizione d'altronde), farlo crescere e maturare.

Solo la fame (che grazie a Dio, virtualmente sta cominciando a colpire la nostra sventuarata nazione) può far si che, a stomaco vuoto e senza gli sci ai piedi per la settimana bianca, i singoli italioti decidano di mettere in moto quelle strutture psichiche, la cui evoluzione rende adulto un individuo e quindi un popolo.

Spero di ascoltare, in un prossimo Anno Zero, un tuo intervento meno "Gabibbesco".
Un intervento più pacato e rispettoso di quanto questo popolo, frammentato e disomogeneo, a tutt'oggi sa esprimere: la sua classe politica.

Fino a ieri, contadini sdentati, puzzolenti ed analfabeti.... migranti indesiderati presso i popoli del nord del mondo..... oggi alla guida di Gipponi e SUV (le cui rate stringono la cravatta giorno dopo giorno), ma con una dimensione del "collettivo" ancora soffocata dalle zolle della miseria.

Cuffaro e De Gregorio, come il Cardinal Giordano a cui assomigliano, fanno impressione a me come a te.... ma rappresentano a pieno un pezzo di Italia che, tra una telefonata a Vanna Marchi o a un mago, ed una puntata del Grande Fratello, cerca un compenso esistenziale ed una propria evoluzione.

A rivederti Giovedì prossimo.

Stefania

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